Archivio per luglio, 2010

Quando gli dèi si facevano la guerra

Posted in Bifröst on 27 luglio 2010 by Holger Danske

Su Bifröst è stato pubblicato, a rinfrescare questa lunga estate calda, un interessantissimo articolo di Giacomo Scalfari: Quando gli dèi si facevano la guerra. L’autore approfondisce, sulla scolta degli imprescindibili studi di Georges Dumézil, il motivo delle guerre divine, in particolare il conflitto «orizzontale» tra gli dèi di prima e seconda funzione e le divinità di terza funzione, destinato a terminare – com’è ben noto – con l’assorbimento di questi ultimi e la costituzione di un pantheon funzionalmente completo. Scalfari analizza i miti celtici, norreni e romani, evidenziando i rapporti tra i vari elementi e personaggi di queste antiche teomachie, e riconduce il motivo della cosiddetta «guerra di fondazione» al passaggio dalla cultura neolitica antico-europea (vista come società matriarcale, pacifica, ed egualitaria), alla civiltà importata dagli invasori indoeuropei (patriarcale, bellicosa e fortemente gerarchica), determinando così la storia millenaria del nostro continente.

"Muzio Scevola dinanzi a Porsenna" - Dipinto di Matthias Stomer (ca. 1650)

Il mistero dell’epigrafe di Santeramo – II

Posted in Filologia, Notizie on 17 luglio 2010 by Bergelmir

Proseguiamo l’esposizione del nostro piccolo mistero pugliese iniziata il mese scorso, riguardante l’epigrafe ritrovata nell’estate 2009 a Santeramo in Colle (BA). In questa seconda parte esporremo quelle che sono state le nostre ricerche e le nostre deduzioni, oltre a dare una lettura di quanto ci è stato possibile decifrare. Premettiamo fin da ora che, ove non diversamente indicato, quanto riportato sotto rappresenta unicamente la nostra opinione di semplici appassionati di antichità e di lingue, senza nessuna pretesa di completezza né di autorevolezza. Ricordiamo ancora una volta che accettiamo più che volentieri qualunque critica o suggerimento, ed anzi invitiamo tutti gli appassionati di antichità che leggono a proporre il loro punto di vista per aiutarci a fare quanta più chiarezza possibile in merito all’enigma. Precisato lo spirito con cui è stato scritto questo breve resoconto, procediamo con questa breve indagine.

IL CONTESTO URBANISTICO

Secondo quanto ci ha descritto il dott.Vito Zullo riguardo al contesto urbanistico, l’abitazione in cui è stata rinvenuta l’epigrafe nel raggio di 30 metri circa si trova nelle vicinanze di:

1) una chiesa bizantina;
2) una chiesa romanica;
3) una torre longobarda;
4) una Domus di Federico II di Svevia
5) catacombe con migliaia di ossa umane (almeno così dicono le leggende metropolitane) che nessuno ha ancora esplorate, poiché sono chiuse e al momento inaccessibili. “A mio avviso” – ci spiega il dott. Zullo – “dovevano trattarsi di sepolture avvenute per un massacro agli adepti del culto di Bacco, dato che il nostro luogo ne era il maggior centro”.
Questi dati possono essere utili, forse, per meglio contestualizzare la nostra ricerca, ma entriamo ora nel vivo dell’indagine.

LETTURA DELLE IMMAGINI

Abbiamo provato a migliorare la leggibilità dell’immagine dell’epigrafe inviataci dal Dott. Zullo mediante strumenti fotografici, sia a colori che in bianco e nero:

Epigrafe elaborata

Foto 1 - Immagine elaborata a colori dell'epigrafe di Santeramo

Foto 2 - Immagine dell'epigrafe elaborata in bianco e nero

A una prima analisi non sembra che le informazioni leggibili aumentino di molto anche dopo l’elaborazione, tuttavia l’incisione appare più nitida e meglio leggibile. Si può notare innanzitutto come l’alfabeto utilizzato sia chiaramente onciale, semi-onciale o per lo meno ispirato a questo tipo di scrittura. Lo si nota specialmente dalle lettere “a”, “d”, “l” e “r”, che sono le più immediatamente riconoscibili. L’0nciale è un alfabeto usato per la scrittura maiuscola, in uso dal III all’ VIII secolo nei manoscritti, mentre nei secoli successivi, fino al XIII, fu limitato alle intestazioni e ai titoli.

INTERPRETAZIONE DEL TESTO

Venendo finalmente alla lettura vera e propria della nostra epigrafe, separiamo inanzitutto il testo nelle tre righe di cui è composto, anche perché possiedono leggibilità differenti.

1 – La PRIMA RIGA è forse quella che pone maggiori difficoltà, ma proviamo comunque a segnare ciò che è possibile vedere:

Foto 3 - Prima riga dell'epigrafe di Santeramo

?b Λ c?   VIR(i).  d(i).A.b.

Il secondo carattere può essere una “A” maiuscola o anche una sorta di lambda greca (Λ). Sembra comunque che ci troviamo di fronte a una serie di abbreviazioni, se non addirittura ad un messaggio cifrato. Purtroppo non ci è possibile al momento dare un’interpretazione di queste scritture e ci limitiamo a riportare quanto riteniamo sia possibile leggere. Una futura pista di approfondimento potrebbe essere la ricerca nello stesso territorio di altre epigrafi di età comparabile con la nostra, per vedere se anche queste riportino abbreviazioni simili e, da qui, vedere se sia possibile capirne il significato.

2 – La SECONDA RIGA, quella centrale, è invece decifrabile senza troppe difficoltà e riporta una data ben precisa:

Foto 4 - Seconda riga dell'epigrafe di Santeramo

A°D MCCCCLXXXVI DIE XV IANUA…

che si può leggere A[nno] D[omini] 1486 die 15 Ianua[rii]

Ovvero 15 gennaio 1486.

Dai pochi dettagli fin qui osservati, possiamo ipotizzare che la lingua utilizzata sia verosimilmente latino, ma gli elementi per stabilirlo sono così pochi che potrebbe trattarsi anche di volgare, o addirittura di un’iscrizione mista.

3 – La TERZA RIGA infine, al pari della prima è piuttosto problematica e di ardua lettura. Contiene anch’essa diverse abbreviazioni e ci sono pochi elementi per ricostruirla. Quello che al momento si riesce a leggere è:

Foto 5 - Terza riga dell'epigrafe di Santeramo

? d°M?NIC?dAV?N?T ?n° fi?dEL(T)?

La prima parola individuabile, che va dal carattere “d” a quello seguente la prima “c”, potrebbe riferirsi ad un nome (Dominicus?, Domine?), ad un giorno della settimana (Dominica?), ad un luogo, o potrebbe anche essere un riferimento religioso. L’ultima parola potrebbe essere quindi dedit , ovvero “diede, donò”, ma potrebbe anche leggersi fidel.., però purtroppo non si riesce a leggere oltre.

Questo è quanto siamo riusciti a leggere nelle tre righe che compongono l’epigrafe di Santeramo. L’unica certezza pare essere l’origine medievale dell’incisione, testimoniata dall’alfabeto onciale impiegato e dalla data riportata, ma siamo ancora piuttosto lontani dalla comprensione del testo. Possiamo aggiungere che solitamente questo tipo di epigrafi poteva contenere iscrizioni commemorative che ricordassero la costruzione di un edificio, un particolare evento accaduto al suo interno o il sogggiorno nello stesso di un personaggio di rilievo. Molto frequenti erano anche i ricordi di doni, specie se di grande entità. Non sappiamo se ci troviamo in uno di questi casi, poiché gli elementi emersi dalla lettura delle immagini non ci consentono di dire molto altro.

Vi ricordiamo che fino ad oggi, quindi dopo circa un anno dal ritrovamento, nessuno è stato in grado di dare una soluzione accettabile in merito all’iscrizione, per cui insieme al Dott. Vito Zullo abbiamo ritenuto utile pubblicare il resoconto delle nostre indagini e delle conclusioni cui ci è stato possibile giungere.

Nella prossima puntata vedremo ulteriori analisi proposte da altri studiosi e cercheremo di trarre qualche ulteriore conclusione.

Invitiamo fin da ora tutti gli appassionati e gli studiosi a inviarci le loro riflessioni e i loro commenti in merito all’epigrafe.

CONTINUA

“Agenzia Senzatempo”: doppia presentazione

Posted in Notizie on 9 luglio 2010 by Holger Danske

Dario Giansanti e Claudia Maschio presenteranno il loro ciclo fantasy-mitologico Agenzia Senzatempo, in due incontri: a Pescara, presso gli spazi espositivi della libreria Edison, il 14 luglio, e a Viterbo, nel corso della manifestazione culturale Caffeina, il 16 luglio.

Ricordiamo che la simpatica serie è attualmente formata da due romanzi: Viaggio irreale nell’Irlanda celtica e Viaggio irreale nella Britannia di Merlino e Artù. Essi possono essere ordinati in libreria e online, oltre che in offerta speciale presso il sito Bifröst, alla pagina Agenzia Senzatempo. Un terzo volume, Viaggio irreale nella Scandinavia vichinga, è attualmente in fase di stampa presso la casa editrice Qui Edit.

Di seguito, le locandine delle due manifestazioni, realizzate da Sara Coppoli e Federica Di Tizio. 

PESCARA
Mercoledì 14 luglio 2010 – Ore 18.30
Libreria Edison, presso Area Stand Edison Booksquare
Coordina: Flavia Di Luzio

VITERBO
Venerdì 16 luglio 2010 – Ore 19.00
Palazzo degli Alessandri (quartiere medievale)
Coordina: Pippo Rescifina